PRESENTAZIONE LATITUDINE E LONGITUDINE GEOLOGIA CLIMA IDROGRAFIA FAUNA FLORA POPOLAZIONE CENSIMENTO 1981 SETTORE PRIMARIO SETTORE SECONDARIO SETTORE TERZIARIO
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E
Finalmente,
dopo
tanto
tempo,
ho
l'opportunità
di
presentarvi
una
breve autobiografia.
Alcuni
miei
abitanti
e qualche
forestiero
mi
hanno
già
descritto
per
farmi
conoscere
ai
loro
amici,
ma
io
mi
sono
accorto
che
spesso
hanno
messo
in
evidenza
soltanto
i
miei
lati
negativi,
che,
per
la
verità,
sono
pochi.
Mi
chiamo
Casalbore
e
sono
un
paese
con
poco
più
di
2.000
abitanti.
Sono
abbastanza
esteso
come
territorio
e,
poiché
sono
adagiato
sulle
pendici
di un
monte,
i
miei
piedi si
bagnano
in
un
fiume
e
la
mia
testa
sta
tra
le
nuvole.
Ho
una
capigliatura
molto
folta,
di
colore
verde,
formata
da antichi
e
nuovi
boschi,
anche
se
nella
parte
superiore
del
mio
cranio
permangono
i
segni
di
una
incurabile
calvizie.
Sono
molto
vecchio
e sul
mio
corpo
sono
evidenti
le ferite
causatemi
dai
terremoti
del
1930,
del
1962
e
del
198O,
ma
ho
saputo
riprendere
un
aspetto
giovane
e
moderno,
dotandomi
di
nuovi
quartieri
e
di strade
ampie.
I
miei
figli,
sia
quelli
che
abitano
ancora con
me,
sia
quelli
che
hanno
dovuto
cercare
fortuna
altrove,
sono
dei
lavoratori
seri
ed
abili,
pronti
a prendere
iniziative in ogni settore e forti nel
Il mio vicino più vicino
è
Buonalbergo,
un
grande
rivale;
con
lui,
nonostante
i
vincoli
di parentela,
non
sono andato
mai
d’accordo
anzi
abbiamo
sempre
cercato
di
superarci
a
vicenda,
sia nelle
attività
economiche
che in quelle
sportive
e culturali.
Montecalvo,
Ariano,
Greci
e Savignano,
miei
cugini,
mi
guardano
dall'alto
in basso,
ma
io,
scusate
l'immodestia,
non ho niente da
invidiargli:
sono più affascinante,
ho più
classe
e,
forse,
sono
Non
per
vantarmi,
ma
posseggo
molti
tesori
da mostrare.
Innanzitutto,
la
mia
splendida
Torre
normanna,
sentinella
tra
il Sannio
e la Puglia,
che
ha resistito
indenne
a
guerre
e
a
terremoti,
ma
non
all'oltraggio
degli
uomini,
che l'hanno
decapitata
e
ingabbiata
in una
selva
di
travi.
Le
piazze
e
i
vicoli
del
mio centro
storico,
dove
tanti
miei
amati
figli
hanno
fatto
risuonare
i
loro
passi,
ora
frettolosi
ora
stanchi.
La
grotta
di
San
Michele,
mèta
di lunghi
pellegrinaggi
nel
passato
e ancora
oggi
simbolo
della
religiosità
dei
miei
abitanti
insieme
alla
chiesetta
di Santa
Maria
dei Bossi.
E
ancora,
le strade
e
i ponti
romani,
i reperti
di
tombe
sannitiche
e longobarde,
il
tratturo,
la
cascata,
le cento
dissetanti
fontane
disseminate
sul
mio
territorio.
Non
vivo,
però,
solo
di
ricordi;
anzi
il
mio
sguardo
è
sempre
più
teso
verso
il futuro.
Lo
testimoniano
le
mie
nuove
piazze,
le
mie
nuove
chiese,
i
miei
viali,
le
vetrine
dei
negozi,
gli impianti
sportivi,
le industrie.
Il mio carattere tollerante, la
mia versatilità, il mio spiccato senso dell'umorismo,
la mia generosità, mi consentono di essere con tutti così come
mi
vogliono e di dare a ciascuno ciò che più desidera:
Durante l'estate mi faccio più bello, mi vesto di luci, m'infioro di
fuochi per accogliere i figliuoli emigrati e i turisti vogliosi di
musica
e di divertimenti.
A tutti, i miei abitanti fanno trovare molte specialità alimentari:
Molti
hanno già avuto modo di apprezzare la mia ospitalità.
A chi ancora non mi conosce, rivolgo un invito:
"Armati
di binocolo e di
macchina
fotografica e attraversami tutto. Osserverai scorci di paesaggi
stupendi, fisserai brividi di luce sulle case e sui
monumenti.
Ma,
soprattutto, farai un pieno d'aria, d'aria pura.
Vieni, ti accoglierò con amore, perché io sono un piccolo grande paese".
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