PRESENTAZIONE  LATITUDINE E LONGITUDINE GEOLOGIA CLIMA IDROGRAFIA FAUNA FLORA

POPOLAZIONE CENSIMENTO 1981 SETTORE PRIMARIO SETTORE SECONDARIO  SETTORE TERZIARIO

 

CAPITOLO QUINTO

 

Fauna

    Un tempo una fauna molto ricca e varia calpestava il mio suolo.

Abbondavano gli animali da soma, cavalli, asini, muli e bardotti, adibiti al trasporto di personee di merci e ora sostituiti da trattori e da motozappe (zapparielli). I buoi e le mucche, non più usati per il tiro di aratri e di carri, sono ora allevati esclusivamente per l'alimentazione. E’ quasi del tutto scomparsa l'abitudine di crescere il porco, diffusa prima presso tutte le famiglie casalboresi. Anche le pecore e le capre sono rimaste in poche e la pastorizia, prima favorita dai numerosi pascoli esistenti, fu abbandonata negli anni sessanta e solo da poco è stata ripresa, anche se in misura minima.

Gli animali domestici, galline, colombi, conigli, tacchini, oche e anatre, sono tuttora abbastanza numerosi, così come i gatti e i cani, sia da guardia che da caccia.

UCCELLI - Le specie di uccelli che mi rallegrano con i loro canti e con i loro frulli sono diverse. Alcuni mi tengono compagnia per tutto l'anno, altri, invece, vengono a trovarmi soltanto in determinati periodi. Gli stanziali sono: fagiano, starna, ghiandaia (cola), gazza (pica) ,cornacchia, taccola (ciaula),passero, merlo(mierulo), picchio (tozzolacierro), passero solitario, cappellaccia (cocciarda), colombaccio (trocchiale).

Ci sono, poi, i migratori parziali: cardellino, martin pescatore, strillozzo (strillacchio), fringuello, cincia, verdone, ballerina, pettirosso, cinciallegra, frosone, verzellino; e i migratori stagionali, che vengono a nidificare qui da me: tortora, quaglia, rigogolo (lauro), rondone, balestruccio, rondine, cuculo.

Altri 'uccelli migratori stagionali, che si fanno vedere in autunno e in inverno,sono: beccaccia, tordo, cesena, tordela, beccaccino, allodola, storno. In primavera e in estate compaiono, invece, i seguenti: gruccione, upupa (chichiriniello), cutrettola, calandro, beccafico, luì, usignolo.

Il lungo elenco degli uccelli che mi onorano della loro presenza si chiude con i migratori di passo: pivieri, pavoncelle (nevaiole), aironi cenerini, germano reale, alzavola, marzaiola.

Gli alberi dei miei boschi offrono ospitalità anche a parecchi uccelli rapaci, i quali sono parzialmente migratori e nidificano di rado nella mia zona. I rapaci diurni sono: poiana, sparviero, astore, nibbio, gheppio (cristariello), pellegrino, lodolaio, albanella, lanario, biancone, falco cuculo. Ad essi si aggiungono i rapaci notturni: gufo, assiolo (archiuolo), barbagianni (paparacianni), civetta (cicciuvettela), allocco.

MAMMIFERI - Tra la fauna stanziale sono numerosi i mammiferi.

Abbondano le volpi e le faine, che rappresentano un pericolo costante per i pollai. Con minore frequenza ci si imbatte in tassi (melogna), in puzzole (pupetiello), in donnole, in talpe (tapinara), in arvicole.

 Nell'elenco degli animali che trovano conveniente dimorare sul mio territorio devo,purtroppo, annoverare anche i pistrelli, i topi(sorece) e i ratti (zoccola).

Ricordo, invece, con nostalgia il tempo in cui mi sentivo solleticare di frequente da lepri(lebbro) e da ricci (rizzo) , che adesso mi hanno quasi tutti abbandonato.

 

I cacciatori del posto e quelli che si spingono nelle mie contrade anche da luoghi lontani raccontano di ritirarsi quasi sempre con i carnieri vuoti e incolpano i contadini, che con i diserbanti e i pesticidi hanno provocato la diminuzione di alcune specie di animali prima assai diffuse. I contadini rilanciano l'accusa contro i cacciatori.

RETTILI - Lucertole (serpognule), ramarri (rardo) e bisce sono inquilini stabili del mio suolo e contribuiscono a rendere più eccitante il contatto con la mia natura. Rifiuto, invece, la mia ospitalità alle vipere e, quindi, ci si può avventurare nei miei campi senza timore. La presenza di vipere è esclusa da coloro che se ne intendono e, in effetti, a memoria d'uomo non si ricordano casi di persone morsicate da questi rettili. Il serpente che la mia gente teme di più è il cosiddetto "mbastoravacche", il cervone, il serpente più grande d'Europa, capace di attorcigliarsi attorno alle zampe di una mucca per succhiare il latte dalle mammelle.

ANFIBI - Nei torrenti e nel Miscano gracidano numerosissime rane, che costituiscono un piatto prelibato per alcuni cultori,e che convivono con raganelle, rospi e qualche salamandra.

Nei principali corsi d'acqua sono presenti anche dei crostacei, come i granchi d'acqua dolce, e alcune specie di pesci, come cavedani, barbi e tinche.

C'è ancora un animale, molto piccolo, un mollusco, di cui ti voglio parlare, perché ne vado molto fiero. Si tratta del "ciammarruchièllo”, una lumachina che d'estate si diverte a scalare le stoppie e che cucinata con i sughi e gli odori(nepeta) della mia terra diventa una pietanza tra le più gustose e le più simpatiche da mangiare, perc ciò richiede una tecnica particolare di cui ci si impadronisce soltanto con una lunga esperienza.

Da qualche anno la gente parla di un animale misterioso che si aggira per i miei campi e che ha ucciso parecchie pecore. E' forse un lupo, come sostengono alcuni, o si tratta di cani randagi, come, con più verosimiglianza spiegano altri?