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LU SCIULIARIELLO

I

l nostro paese fatto a scale sviluppava la fantasia dei ragazzi, la quale si esercitava nell’invenzione di giochi semplici ma assai divertenti, come lo “sciuliariello”.

Alcune scalinate erano affiancate da parapetti in pietra, piuttosto larghi, altre erano delimitate da due bordi di selci squadrate. Ebbene, su questi parapetti o su queste selci, grazie alla loro inclinazione, era possibile sedersi e scivolare giù velocemente.

Spesso i ragazzi, per aumentare la velocità, mettevano sotto il sedere una pietra, così evitavano anche la rottura dei calzoni. C’era, però, chi non si accontentava neppure di questo stratagemma e per accrescere il brivido della discesa passava del sapone sul parapetto e sotto la pietra sulla quale sedeva. E giù a scavezzacollo. Il pericolo maggiore questi temerari lo correvano al termine della discesa quando, se non stavano attenti, la pietra non più trattenuta gli arrivava “tra capo e noce de cuollo”.

La sventatezza allora non aveva limiti, tanto che più di un kamikaze anziché sedersi sulla pietra vi si appoggiava bocconi ed affrontava una rischiosissima discesa a testa in giù.